Regolamento Giro d’Italia 2023, come vengono calcolati i distacchi all’arrivo? Regola dei 3 km in 13 tappe
Andiamo a vedere due fondamentali regole per comprendere come si calcolano i distacchi all’arrivo al Giro d’Italia 2023. Norme ben precise che risultano spesso fondamentali anche per la classifica generale, giocando un ruolo anche nelle tattiche, strategie e movimenti che i corridori adoperano in corsa. Norme che gli appassionati di ciclismo conoscono bene, ma che non sono necessariamente scontate per tutti. L’assunto di base chiaramente è che chiunque arrivi nello stesso gruppo del vincitore verrà accreditato dello stesso tempo, anche se possono essere trascorsi anche molti secondi tra il primo e l’ultimo di quel gruppetto. A patto ovviamente che non si siano buchi, nella classifica i due verranno accreditati dello stesso tempo, ma quanta “luce” o tempo deve esserci affinché invece il tempo venga conteggiato?
Un altro punto importante del regolamento (di cui qui trovate altri importanti estratti) riguarda eventuali eccezioni, specialmente in caso un corridore abbia avuto un qualche tipo di problema indipendente dalla sua volontà, ma in questo caso bisogna fare una valutazione che dipende dal tipo di tappa.
Come si assegna il tempo al Giro d’Italia 2023
La norma prevede che ogni corridore arrivato nello stesso gruppo venga accreditato dello stesso tempo del primo membro di quello stesso drappello. Il regolamento indica così che ad ogni frattura effettiva, nel caso in cui ci sia uno scarto superiore a un secondo da un partecipante e un altro, i cronometristi registrino di conseguenza un nuovo tempo per il secondo gruppetto, calcolato in riferimento al vincitore di giornata (non sarà dunque di un secondo, ma è necessario calcolare l’effettivo tempo di passaggio sulla linea rispetto al primo). Questa regola generale tuttavia non si applica per le tappe in cui si prevede arrivo in volata.
Nelle tappe classificate come pianeggianti, in cui quindi si pronostica ci sarà uno sprint finale, infatti, i cronometristi aspettano tre secondi di frattura tra un corridore e l’altro per assegnare un nuovo tempo al secondo gruppetto. Questo protocollo nel Giro d’Italia 2023 sarà applicato alle tappe : 2a, 3a, 5a, 6a, 10a, 11a, 14a, e 21a.
La regola dei 3 km al Giro d’Italia 2023
Altra regola fondamentale, che porta spesso a definire la corsa, di cui è importante comprendere il funzionamento è la nota neutralizzazione ai tre chilometri dall’arrivo. Il regolamento spiega che se negli ultimi tre chilometri di una tappa in linea un corridore è vittima di un incidente dimostrato, che può essere una caduta, una foratura o un problema meccanico, lo stesso viene accreditato del medesimo tempo del gruppetto (o, chiaramente, del plotone) in cui si trovava nel momento in cui si è verificato il problema, anche se il partecipante conserverà nella classifica di giornata la posizione effettiva nel momento in cui ha tagliato il traguardo. Nel caso in cui l’atleta sia impossibilitato a superare la linea finale, la giuria gli assegnerà l’ultima posizione della tappa, sempre con il tempo basato sulla posizione nel momento in cui si è verificato l’avvenimento indipendente dalla sua volontà o capacità fisica.
L’articolo UCI sulla regola dei 3 chilometri sarà applicato a 13 tappe in quest’edizione del Giro d’Italia: 2a, 3a, 4a, 5a, 6a, 8a 10a, 11a , 12a , 14a , 15a , 17a e 21a. Ricordiamo infine che naturalmente la regola della neutralizzazione ai tre chilometri dall’arrivo non può valere per le cronometro.
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